Gravidanze, allattamento e dimagrimenti repentini possono causare dei cedimenti nella struttura delle mammelle femminili, rendendo il seno cadente e svuotato. Per recuperare turgore e proiezione del décolleté e beneficiare della sensualità di forme di nuovo giovanili e piene è possibile ricorrere alla mastopessi, o lifting del seno che, spesso eseguita insieme alla mastoplastica additiva, risolleva il seno e dona nuova femminilità alla silhouette.
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Invia un messaggioIl lifting al seno punta a ricreare un seno armonico, proporzionato e turgido mantenendone il volume originario, grazie al risollevamento totale del cono mammario. Se si associa la mastopessi con altre metodiche è possibile inoltre:
Le fotografie mostrano i risultati di una mastopessi a circa un anno dall’intervento: oltre all’evidente risollevamento delle mammelle, si noti come le cicatrici, sbiadite nel corso dei mesi, siano quasi invisibili.
L’intervento si rivolge a tutte le donne che desiderano risollevare un seno cadente causato da:
La mastopessi viene sconsigliata alle donne che prevedono di intraprendere una gravidanza dopo l’intervento, in quanto l’allattamento potrebbe causare un nuovo cedimento dei tessuti della mammella compromettendo prematuramente i risultati ottenuti.
Bisogna pure valutare la possibilità che la metodica richieda la recisione dei dotti galattofori, specialmente nei casi di risollevamenti importanti, precludendo quindi l’allattamento al seno dopo l’intervento.
La mastopessi viene di prassi eseguita in regime di anestesia generale, anche se in alcuni casi, qualora l’entità dell’intervento sia limitata, si può disporre un’anestesia locale con sedazione.
Una volta effettuate le incisioni necessarie, il chirurgo asporterà i tessuti in eccesso e sposterà nella nuova sede l’areola e il capezzolo, riducendo se necessario, capezzoli troppo grandi o irregolari.
Le cicatrici, inevitabili in questo tipo di operazione, saranno comunque sottili e tenderanno a schiarirsi col passare dei mesi. I segni delle incisioni dipendono dalla tecnica utilizzata e possono essere dei seguenti tipi:
Gonfiore e indolenzimento post-operatori sono conseguenze normali, in quanto la mastopessi coinvolge i tessuti sia superficiali che profondi del seno. Il dolore sarà facilmente tenuto sotto controllo dagli antidolorifici prescritti.
Rimossi i bendaggi pochi giorni dopo l’intervento, la paziente dovrà indossare per un mese, il giorno e la notte, uno speciale reggiseno contenitivo che favorirà lo stabilizzarsi dei tessuti. Trascorsi circa quindici giorni dall’intervento il chirurgo rimuoverà i punti di sutura.
Come nel caso di altri interventi al seno, quali la mastoplastica riduttiva, sono vivamente sconsigliati, almeno fino alla completa guarigione delle incisioni, sforzi e lavori pesanti: il gonfiore che ne potrebbe scaturire eserciterebbe una pressione dannosa sulle incisioni.
Una leggera insensibilità ai capezzoli nei primi giorni dopo l’intervento è da considerarsi normale: scomparirà in breve tempo.
Gli esiti della mastopessi sono paragonabili esteticamente a quelli della mastoplastica riduttiva. Una volta completata la guarigione il seno avrà una forma migliorata sia frontalmente che lateralmente, con i capezzoli nuovamente nella corretta sede. L’aspetto sarà complessivamente ringiovanito con notevoli benefici alla silhouette di tutto il corpo.
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